La storia degli Stray Bullets, combo Hard Rock veronese, inizia nel 2007 quando la neonata band inizia a comporre nuovo materiale muovendo fin da subito i primi passi in studio. Serviranno però tre anni prima di vedere pubblicato il primo lavoro discografico del gruppo dal titolo “Lost Soul Town“, album totalmente registrato e prodotto dalla band e composto da dieci tracce. L’anno successivo, siamo nel 2011, la formazione del gruppo subisce diversi cambiamenti che portano l’impronta sonora della band dall’Hard Rock allo Sleaze Rock. Nel 2015, successivamente all’incontro con Oscar Burato e Stefano Gottardi della Burning Minds Music Group gli Stray Bullets vedono subito la possibilità per gettare le basi di una collaborazione che possa spingere nella giusta direzione la loro proposta. Nello stesso periodo, sempre sotto la guida artistica di Oscar Burato i Nostri si vedono spalancare le porte con gli Atomic Stuff Studio attraverso i quali (grazie anche alla line-up nuovamente solida e al completo composta da Alex alla voce, Steven e Nick alle chitarre, Duff al basso e Zen alla batteria) danno forma e vita al loro primo vero album: “Shut Up“. Il nuovo parto discografico, formato da undici tracce, contiene alcune delle canzoni già presenti nel precedente disco (“Lost Soul Town“) riscritte e ri-arrangiate secondo lo spirito della nuova formazione.
A fare da apripista è “Lost Soul Town” title-track del primo lavoro dei Nostri che ci introduce al sound viscerale e sanguigno del gruppo. Un concentrato di riffs granitici, ritmiche decise e assoli penetranti che ci regalano un muro sonoro dirompente dove i rimandi al Rock più stradaiolo e ribelle sulla scia di gruppi come Guns N’ Roses o Mötley Crüe ma con uno stile molto personale e fresco che prosegue senza remore la sua corsa attraverso le successive “Get On You“, “Hurts” e “Candy” fino ad arrivare a quella che possiamo classificare come la power-ballad del disco “One Way Emotion” dove i Nostri abbandonano momentaneamente la velocità e le maniere rozze per concedersi ad una canzone che ammicca senza vergogna al Glam Rock anni ’80 con sottili venature Hard Rock in alcuni passaggi delle chitarre condita con cori azzeccati e assoli di grande apertura. Un pezzo che ci mostra anche l’altra faccia del gruppo veronese. A partire da “Put Up Or Shut Up” e proseguendo con “Sexpot” rientriamo nel Rock più diretto ed incisivo sempre giocato su ritmiche definite, un riffing graffiante e vocals affilate. Una nuova variazione la troviamo in “Be Your Man” quando la band opta per un nuovo rallentamento del suono globale ma senza tornare per la seconda volta nell’ambito delle ballads ma confezionando un brano giocato su un buon equilibrio tra velocità e rapidi cambi di tempo. Uguale discorso per la successiva “Rain“. Le conclusive “Black Out” e “Crash” chiudono l’album all’insegna di un muro sonoro che va dagli echi degli AC/DC per la prima ad un connubio tra ballad (nella seconda parte) e Rock duro per la seconda.
Un debutto solido, molto ben concepito ed eseguito, con una band coesa e ben prodotto. Perfetto per chiunque ami la scena Rock degli anni ’80 e le sue sfaccettature più festaiole e irriverenti.
TRACKLIST:
- Lost Soul Town
- Get On You
- Hurts
- Candy
- One Way Emotion
- Put Up Or Shut Up
- Sexpot
- Be Your Man
- Rain
- Blackout
- Crash
Ale – Vocals
Duff – Bass / Backing Vocals
Male – Guitar, Backing – Vocals
Nick – Guitar
Zen – Drums / Backing – Vocals
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