“Haunted”: Il ritorno solista di Birtchum Thompson

Non succedeva da un po’ di tempo… Oggi, torno ad occuparmi di “Metallo Pesante”.
Vi ricordate di Mr. Birtchum Thompson?
No?
Siete distratti!
Va beh, vi rinfresco la memoria…
Tempo fa mi occupai di questo giovane artista originario della Florida (U.S.A.) il cui stile si basava su un Death-Metal di scuola americana (in una sua canzone erano abbastanza forti i rimandi alla musica dei Death) con sperimentazioni EDM e incursioni sinfoniche e progressive di buon livello. Auto-citandomi: “Un progetto costituito da diverse influenze musicali che partono dalla “First Wave Of British Heavy Metal” per poi convogliare in quell’universo Progressive-Metal che spopola oggi. L’elemento che domina in ogni singola canzone è caratterizzato da un azzeccato matrimonio di melodia, “pesantezza sonora” e tecnicità, nel quale, Birtchum, pone la sua attenzione, per creare così atmosfere musicali sbalorditive e innovazione creativa.” (http://www.we-rock.info/band-emergenti/birtchum-aggressione-melodica/)
E’ passato un po’ di tempo, forse un anno e oggi, sono onorato di potervi presentare il nuovo EP di Birtchum Thompson, “Haunted”.

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L’EP è composto di 5 tracce.
Apertura delle danze affidata a “Paragon”. Un’introduzione tanto oscura quanto potente, con mega-effetti elettronici che la fanno sembrare un pezzo da colonna sonora sci-fiction… Ma si tratta di un’introduzione… Dopo appena un micro-secondo di silenzio e “Paragon” lascia il posto alla title-track “Haunted”. Ripartendo dalle atmosfere il brano ci rivela ancora una volta le grandi capaci tecniche del Nostro. Un pezzo che assomiglia vagamente ad alcune canzoni di Rob Zombie, rievocate in alcune soluzioni dell’arrangiamento. Notevoli i duelli tra vocals pulite e growl che regalano quel sapore tipicamente Death-metal, dando lustro alla canzone. A differenza dell’EP precedente, questa volta, non assistiamo soltanto ad una (seppur breve) scaletta di tracce strumentali, in questo caso, possiamo gustare anche delle abilità canore di Mr. Thompson.
Si prosegue poi con “Hell To Pay”, il primo singolo presentato dall’artista attraverso la sua pagina Facebook. Partenza diretta e precisa, riff taglienti e virtuosismi chitarristici di Prima Classe, voci sulfuree e cavernose. Un brano di grande forza e di ottimo impatto sonoro. Ad un orecchio allenato, non sarà difficile riconoscere gli stilemi classici del Death di scuola americana, intriso in rimandi Industrial-Metal e Prog-Metal.
Torniamo al Death-metal con “Believe In You”. Tornano i duelli tra clean e growl apprezzati in “Haunted”. In un’altalena di ritmiche decise, melodie heavy-rock e metal, Birtchum, ci regala una canzone perfetta e senza inutili abbellimenti.
Leggero cambio di registro… “Voltures”. Un pezzo “anomalo” nella sua introduzione, se paragonato ai precedenti. Voce pulita di difficile classificazione, effetti elettrici… All’inizio… Basta aspettare davvero poco per esser catapultati nuovamente verso suoni taglienti e affilati. Intermezzo semi-acustico e poi via di nuovo attraverso lande metalliche. Un pezzo interessante nella sua composizione: diversi stili impiegati, soluzioni precise, ritmica cadenzata ma incisiva, chitarre ben in vista e linee vocali azzeccate. Una conclusione perfetta per un EP che delinea ancora una volta la sua capacità compositiva e tecnica.
Ora, dopo 2 EP molto belli ed intriganti, è arrivato il momento di un nuovo full-lenght.
Aspettiamo novità.

TRACKLIST:
01. Paragon (Intro)
02. Haunted
03. Hell To Pay
04. Believe In You
05. Vultures

LINE-UP:
Birtchum Thompson – -guitar, voice
Andrew McCommons – guest- solo guitar on “Haunted” and “Hell To Pay”
Art Caveretta – guest- solo guitar on “Believe In You”

https://m.youtube.com/watch?v=iBHpKaQ4gFI&feature=youtu.be

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