“Rock N Roll Jesus”: La scalata al successo di Kid Rock

‘If it looks good, you’ll see it.
If it sounds good, you’ll hear it.
If it’s marketed right, you’ll buy it.
But… If it’s real, you’ll fell it.’

Rock_and_roll_jesus

Il filo conduttore che lega tra di loro le canzoni di “Rock N Roll Jesus”, disco che ha permesso a Kid Rock di ottenerne un successo planetario, si racchiude in queste poche righe che si trovano scritte sul retro del booklet del disco.

Nono album in studio e secondo disco, il precedente era stato l’album omonimo del 2003 “Kid Rock”, in cui il rocker americano, abbandona le sonorità rap-metal degli esordi, per concentrarsi sul creare uno stile musicale più vicino al country-rock e al southern-rock.

“Rock N Roll Jesus”, grazie alle numerose copie vendute, ha permesso al suo autore di vincere ben 2 dischi di platino in Canada e USA.

Musicalmente parlando, il disco, come abbiamo appena visto, ruota attorno ad uno stile ben preciso: ogni canzone, si presenta sotto una veste a metà tra il moderno country-rock e il southern-rock più classico, giusto per avere un paio di riferimenti, tra lo stile del poco conosciuto Brandon Jenkins (“Brothers In The Dirt”) e i più famosi Lynyrd Skynyrd.

Se invece spostiamo l’attenzione verso i testi delle 12 canzoni che compongono l’album, ci accorgiamo di come, al di là dei ritmi scanzonati e festaioli, prendano vita liriche impegnate e per niente banali, che mettono in evidenza la maturità artistica raggiunta da Kid Rock nella sua carriera.

‘Testify
It’s only sex, drugs, rock n roll
A soul sensation that you can’t Control
And you can’t see I practice what I preach
I’m your rock n roll Jesus
Yes I am!’
Se ci soffermassimo all’apparenza, la title-track, posta in apertura del disco, tramite il suo ritornello, potrebbe immediatamente far gridare alla blasfemia. Andando invece a leggere più attentamente, si nota subito come il testo riveli una forma di protesta intrinseca nei confronti di una società bigotta e retrograda nei suoi modi di pensare e agire, dove chi decide di ribellarsi, viene subito addittato come “entità malefica”, senza che essi si rendano conto che il loro Diavolo, lo alimentano loro.

‘C’mon now, Amen, Amen, Amen
I said Amen, Amen!’
Anche la seconda traccia in scaletta “Amen”, potrebbe scatenare le stesse reazioni ” ignoranti”. Anche in questo caso, una visione attenta dei giorni nostri, mette in evidenza il degrado e la falsità che spesse volte circondano la società odierna. Tra avvocati attenti solo ai soldi, predicatori vestiti da pecore e criminali dai colletti inamidati, ci viene mostrato come come la realtà venga distorta, a seconda della necessità, da chi tiene le redini. Come sempre, sono pochi quelli che si ribellano!

Quella che segue è la hit più famosa di Kid Rock, una canzone che tutt’ora, con regolarità, viene trasmessa in radio. Una canzone di successo che risponde al nome di “All Summer Long”. Si va beh… Okay… D’accordo… L’arrangiamento del pezzo è facilmente riconducibile a “Sweet Home Alabama” dei Lynyrd Skynyrd, va bene. Però, a mio avviso, non si può parlare di plagio. Il motivo di tale scelta, lo si può trovare in una frase del ritornello: ‘Singing Sweet Home Alabama all Summer Long.’. Il testo, in questa canzone, si sposta dall’impegno sociale, ad un tema più leggero e allegro. Riassunto veloce: Estate 1989, Northen Michigan, tra falò, balli, musica, whiskey e spensieratezza, prende vita la storia d’amore tra due ragazzi, accumunati dalla passione per la stessa canzone “Sweet Home Alabama”.

Partite perse, gare vinte, rinunce, abbandoni, rivincite. La vita vista come un infinito e sconfinato tracciato di montagne russe, con le sue salite lente e le discese vertiginose, curve e avvitamenti. La brama di soldi e successo, il riscatto per se stessi e per i propri affetti.
Le riflessioni su cosa non è stato, cosa poteva essere e com’è andata. Una vita tra il positivo e il negativo. Questa la storia raccontata in “Roll On”.
‘Roll On
Roll on a roller coaster
Roll on tonight.’

Oltre a “All Summer Long”, nell’album, troviamo un secondo brano, che può fregiarsi del titolo di hit: “So Hott”. Come suggerisce il titolo, la canzone parla di una donna. La donna del desiderio, bramata e sperata. Quella donna per cui si arriva ad avere uan vera e propria ossessione: ‘You got a body like the Devil and you smell like sex, I can tell you’re trouble but I’m Still obsessed.’. Credo che a causa di questo pezzo, per i toni delle sue liriche (‘I want to fuck you like I’m never gonna see you again’), sia costato a Kid Rock, l’antipatico adesivo al seguito della copertina “PARENTAL ADVISORY – EXPLICIT CONTENT”. Adesivo che da quando è stato creato ha solo favorito le vendite di molti album.

Persistono immagini “forti” e linguaggio colorito anche nella sesta canzone in scaletta: “Sugar”. In questo pezzo, la trama portante, parla del desiderio di aver una donna al proprio fianco, per una notte, una storia veloce. Maleducata e avvolta tra le lenzuola della lussuria. Una canzone che denota rabbia e sfrontatezza ad ogni strofa.
”Now who’s gonna give me some sugar tonight.’

“When U Love Simeone”. Cosa succede al corpo di una persona ogni volta che questa s’innamora? Come cambiano i suoi pensieri, il suo respiro, i suoi movimenti e la sua espressione? ‘A heart that beats is a heart that bleeds, and you know that’s true’. Ognuno reagisce diversamente a questo sentimento. C’è chi fugge, chi affronta la cosa di petto, chi smette di ragionare come una persona normale e sembra rimbambito di colpo (‘ ‘Cause when you Love someone, it don’t matter what you say’) e chi ci va con i piedi di piombo mentre alcuni, giudicano solo dall’esterno gli altri, ritenendosi superiori a certe emozioni (‘Will you believe in Love or just sit around and judge?’). Ognuno di noi, quando ama qualcuno, si trasforma, cambia e prova sensazioni diverse, ma tutti, nel profondo, amano allo stesso modo.

Vivere oltre le leggi, tra ceffi poco raccomandabili, a proprio agio nei sobborghi meno frequentati di una città. Queste le storie che fanno da sfondo alle due canzoni successive: “New Orleans” e “Don’t Tell Me U Love Me”. Vite sregolatezza tra bar, vicoli, corruzione, donne e alcol. La ribellione verso una società opprimente, vissuta attraverso la totale negazione per i suoi regolamenti e i suoi stilemi quotidiani. Senza rammarico e con il desiderio di non far del male a nessuno, a patto che nessuno cerchi di fregarti o di farti del male a sua volta.

‘At a roadside bar in Tennessee
I met an angel to rescue me
She rescued me
She wore blue jeans and a rosary.’
“Blue Jeans And Rosary”, parla di rinascita, di sorrisi, di una ragazza che se ne frega dei pregiudizi e dei giudizi altrui. Una ragazza, capace di vedere il lato positivo e roseo delle cose. ‘She wear a smile, heart on your sleeve, don’t give a damn that the world thinks of me.’ .
Una anima gentile, che vede oltre il muro di invidia, vergogna e menzogne che circondano le persone, un angelo dallo sguardo innocente, pronto ad aiutare, senza bisogno di sentirselo chiedere a voce, basta che ti guardi negli occhi ed è subito pronto a farti rialzare.

L’ultima traccia ufficiale, l’undicesima, dell’album di Kid Rock, parla nuovamente d’amore. “Half Of Your Age”, parla dell’amore incondizionato tra un cantautore e la donna che ha deciso di legarsi a lui, appoggiando la sua vita on the road, i continui concerti e le fan scatenate: ‘Oh she wakes up every morning and she folds my clothes, doesn’t care about the strippers dancing at my show, she knows that I Love her so I just wanted you to know…’. Una storia forte e stabile alla quale lui, il musicista, decide di dedicare una canzone, fatta di pensieri dolci e parole di gratitudine verso di lei, che qualunque cosa accada, non lo lascerà mai solo.

Chiude, definitivamente, i giochi, una bonus-track dal sapore ironicamente beffardo e politicamente scorretto, quasi a voler ribadire che dietro a dei momenti romantici e scanzonati, si cela una sana voglia di sbeffeggiare la società. “Lowlife (Living The Highlife)” parla di tradimenti verso gli Amici, architettati per il solo piacere di farlo. Amanti illuse e abbandonate, vita oltre le regole, vizi e sregolatezza.
‘Cuz I’m a lowlife
I’m a lowlife
I’m a lowlife
Livin’ the Highlife.’.

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