Pan Island Project nasce nel 2010 da un gruppo di ragazzi pugliesi, caratterialmente molto diversi ma con in comune la passione per la musica. Una banda di matti con un forte senso dell’umorismo che non ha paura di mettersi in gioco, senza mai prendersi troppo sul serio, ma senza mai diventare ridicoli. Il loro scopo principale, dicono, è “farsi domande e cercare risposte, che si possono trovare tra chitarre distorte, sintesi composte dalla tastiera, giri di basso, pattern di batteria e versi in rima confusa”. In realtà non hanno ben chiaro il loro obiettivo, ma a loro piace così: essere in costante ricerca.
Il loro genere sembra aver preso ispirazione da un mix dei Linea 77 e del loro conterraneo Caparezza, ma questo non vuol dire che siano le loro copie esatte, tutt’altro. Dalla loro musica e dai loro testi traspare molto la loro voglia di comunicare, a volte in modo serio a volte in modo decisamente goliardico,ma sempre in modo chiaro, semplice e deciso.
Partecipano a diversi festival locali, e realizzano diversi concerti live facendosi conoscere in tutto il territorio pugliese. La loro vitalità è palpabile e realizzano anche una trilogia di divertentissimi video intitolati “Il divano è il migliore amico dell’uomo?!?”, girato principalmente nella loro città natale, in cui il protagonista principale è appunto un divano. Magari vecchio, magari rovinato, ma che può accompagnarti nelle esperienze più assurde senza abbandonarti. Il video si accompagna molto bene alla loro voglia di divertirsi, e oltre che alla loro creatività.
Il 15 Novembre 2013 è uscito il loro primo omonimo EP, “HOPE”, una selezione delle loro tracce più significative e rappresentative, ed è reperibile sui principali siti di download.
L’album/Demo è capitanato dall’omonimo singolo che, oltre ad esserne la prima traccia in playlist, è anche la prima canzone con la quale la band si è approcciata, alla quale sono molto legati,anche perché per loro è l’inizio di tutta la loro storia. Il singolo è accompagnato anche da un video musicale molto intenso, girato principalmente tra le campagne pugliesi, interamente ideato da loro con l’aiuto di amici e professionisti. Il brano parla di sentimenti, delle storie di ognuno di noi, storie spesso difficili, storie di disillusioni della vita, e da un caldo invito a non arrendersi mai di seguire la propria strada anche se spesso il mondo è un caos.
Il secondo brano proposto si intitola “Un Motivo”, decisamente più leggero del primo, con ritmi più soft ma molto rock. Parla della superficialità di alcuni giovani, in particolare del genere femminile, che si atteggia, se la tira ma è vuota dentro. Anche se in realtà alla fine dice che il testo non ha un vero senso perché loro parlano spesso a vanvera e “la musica serve a muovere gli arti…”.
Il brano intitolato “Porte Chiuse” è un brano contemporaneo, quasi di denuncia verso una società che schiavizza e fa promesse che non manterrà mai, principalmente nel mondo lavorativo, dove ci sono “troppe pretese e porte chiuse”, dove non ci sono opportunità solo precarietà e sotterfugi. È uno di quei brani che toccano la rabbia spesso repressa di molti giovani che hanno fatto sacrifici per studiare e hanno investito soldi, sangue e sudore per un futuro, e invece si trovano a leggere annunci del tipo “apprendisti con esperienza” e/o a dover chinare la testa di fronte ad un call center con uno stipendio da fame, costretti a vivere con un motto costante: “il lavoro è un privilegio, rassegnati!”.
Il brano che chiude la playlist del Demo si intitola “Social Network”. Come dice il titolo stesso, parla dell’ossessione dei social network in tutti i suoi pregi e difetti. Che si possono conoscere tanti amici ma nello stesso tempo perdere la cognizione della realtà. In particolare parla di “faccia da libro” e delle sue stranezze, un mondo in cui tutto è virtuale, compresi alcuni strani rapporti di parentela e i “fidanzamenti ufficiali”, e anche della smania di diventare famosi e collezionare consensi a tutti i costi. Nostalgici dei vecchi tempi in cui per passare il tempo bastava niente, adesso invece si fa tutto sui social network, e in fondo anche se si hanno molti amici si è sempre e comunque soli davanti ad uno schermo.
Nel complesso l’EP si lascia ascoltare tutto senza diventare monotono o pesante. Rispecchia perfettamente la personalità energica della band e trasmette piuttosto bene ogni messaggio, concetto per concetto. Canzone dopo canzone. Tecnicamente sono notevoli e faranno molta strada.
I Pan Island Project sono:
Andrea Introna: voce e testi
Matteo De Mango: chitarra e cori
Francesco Paolo Figlia: tastiere,basi cori
Michele Spagnoletta: chitarra
Valerio Di Ceglie: basso
Giovanni Bruni: batteria
Per maggiori informazioni:
Sito Ufficiale: www.panislandproject.com
Pagina Facebook: facebook.com/PanIslandProj
Canale Youtube: youtube.com/user/panislandproject