“Blues is easy to play, but hard to feel!” (Jimi Hendrix)
Avrete già capito da queste parole che oggi si torna a parlare di Blues. E lo facciamo parlando del nuovo album del blues-man di Birmingham: Mr. Ritchie Dave Porter, giunto alla pubblicazione del terzo disco della sua carriera, “Working Class Bluesman“.
Il nuovo album, viene rilasciato dopo solo un anno dal precedente “Acoustic Blues EP” (http://www.we-rock.info/biografie/ritchie-dave-porter-anima-blues-cuore-rock/), nel quale erano vividi i rimandi ai grandi Maestri del Blues come Robert Johnson, Muddy Waters, Howlin’ Wolf e John Lee Hooker, che permeavano l’EP. Il nuovo lavoro, sempre composto da materiale nuovo e inedito.
Senza ulteriori preamboli, partiamo subito alla scoperta di questo nuovo lavoro discografico.
Apertura affidata alla title-track “Working Class Bluesman“. Un intrigante e coinvolgente blues acustico dove si respira un’atmosfera Chicago-Blues, che mette subito in evidenza le abilità vocali e chitarristiche di Ritchie.
“Just Need Blues“. Una traccia che, con le sue linee melodiche, disegna paesaggi anni ’60, proseguendo sulla stessa strada della canzone precedente. Un blues acustico di gran classe, dal taglio personale e decisamente ritmico, anche se, come per la title-track, il tempo non viene dettato né dal basso né dalla batteria, solo chitarra e voce.
Il viaggio prosegue sulle note di “When I Get Back Home“, il primo singolo presentato dal Nostro, in anteprima al nuovo album. Si prosegue sulla strada dell’acoustic-blues, in un brano più delicato, intimista anche nelle repentine virate più energiche, a riprova del fatto che la tecnica maturata negli anni da Ritchie, lo ha già portato ad essere annoverato tra le nuove promesse del Blues.
“No More Hell“, quarta traccia. Lasciamo il Blues acustico per immergerci negli infuocati lidi Rock&Blues alla Freddie King, alla B.B. King o alla Joe Bonamassa, a seconda dei gusti e delle preferenze di chi ascolta. “No More Hell” si presenta come un pezzo dove il Blues elettrico si mescola a ritmi Blues di base classica, dove lo shuffle, sia chitarristico che ritmico, basso e batteria fanno la loro prima apparizione nel disco, è molto evidente. Al tutto vengono miscelati degli interessanti assoli dove si nota anche un certo virtuosismo nel comporli ed eseguirli, senza che tale caratteristica si trasformi in un mero sfoggio di tecnica.
“Your Not Not The Same To Me“. Nuovo spostamento stilistico. Si torna al Blues di sola chitarra e voce, acustico, intrigante e coinvolgente, decisamente ritmato e di buon gusto. Discorso uguale anche per la successiva “Blood Turn To Ice“, al quale si mixano elementi semi-acustici, quasi elettrici, che creano degli interessanti sottofondi melodici, che arricchiscono il pezzo, incentivandone l’ascolto, che ogni volta, rivela nuovi aspetti e particolari.
Nuovo spostamento. Con “The Storm She Was A Woman“, veniamo immersi in atmosfere Blues vintage, elettriche e sanguigne. Chitarre elettriche e slide-guitar, duellano all’interno del brano, mentre la voce di Ritchie disegna paesaggi canori che profumano di Lousiana e subito si vedono vecchi blues-man che suonano ai bordi della strada, paludi dimenticate, pittoresche cittadine, patti col Diavolo agli incroci delle strade. Una canzone perfetta sotto ogni aspetto. Ritmi, arrangiamenti e melodie che, mentre ci avviciniamo alla chiusura e veniamo accolti dal secondo singolo presentato in anteprima al disco, “Bitches, Haters, Losers“, mantengono alta la loro presenza nella struttura portante del brano.
Una nuova virata all’electric-blues per la penultima traccia in scaletta: “Given Up On You“. Un brano che, anche se non aggiunge novità all’impronta stilistica di Mr. Porter, mantiene viva l’attenzione di chi ascolta, grazie ai suoi ritmi e alle sue melodie, tra shuffle e assoli funambolici. Una traccia molto ben composta ed eseguita che conferma tutta l’abilità in campo Blues di Ritchie, messa ben in evidenza dalla sopraffina produzione di Michael Tingle.
Chiusura affidata a “Everything To Me“. Una chiusura acustica e elettrica allo stesso tempo che cesella la proposta musicale del Nostro e dove egli infonde tutto il suo amore e rispetto per il Blues, rievocando, come era successo per il precedente EP, i Grandi del Blues, senza dimenticare di mantenere alta la propria bandiera, restando fermamente saldo al suo stile personale, asciutto e non auto-celebrativo.
Un lavoro perfetto sia vocalmente che musicalmente.
TRACKLIST:
01. Working Class Bluesman
02. Just Need Blues
03. When I Get Back Home
04. No More Hell
05. Your Not Not The Same To Me
06. Blood Turn To Ice
07. The Storm She Was A Woman
08. Bitches, Haters, Losers
09. Given Up On You
10. Everything To Me
LINE-UP:
Ritchie Dave Porter – Guitars / Bass / Vocals
Michael Tingle – Bass / Drums
WEB:
www.ritchiedaveporter.co.uk
https://youtu.be/zFawk81AEos