Il gruppo nasce a Settembre del 2010, da un’idea di Paolo Decaroli e Federico Sforzi. Dopo aver suonato insieme nei due anni precedenti decidono di formare un gruppo col quale lavorare a un repertorio nuovo, inedito. Presto si uniscono a loro Riccardo Sforzi e Flavio Ausilio. I quattro prendono così il nome di Flow Bench.
Nel Marzo 2011, prende forma nel gruppo la decisione di assumere un’impronta più rock porta all’ingresso di Riccardo Stermieri, che suonerà nei Flow Bench solo per cinque mesi ma il suo contributo sarà prezioso in un momento in cui l’identità del gruppo va definendosi.
A Settembre dello stesso anno, rimasti in quattro, iniziano i lavori per il primo EP. Questa è l’occasione per una svolta decisiva: l’adesione a un repertorio inedito italiano porta anche al cambio di nome. Nasce così L’Eco del Bardo.
Ad Aprile 2012, esce il primo lavoro della band, l’EP: “Momentanee Illuminazioni”. Nello stesso mese, L’Eco del Bardo, partecipa e vince il concorso Palma d’Oro di Carpi, suonando i singoli estratti dalla demo.
A seguito di un periodo in studio, nel mese di Maggio del 2013, la band rilascia il singolo “Oceano di Nuvole”. La canzone riceve ottime critiche e garantisce al gruppo notorietà sulle piattaforme digitali. Questo momento è segnato inoltre dall’arrivo di Davide Colli. La formazione e le sonorità si ampliano. L’Eco del Bardo è ora al completo.
Al termine della stagione estiva, nel mese di Settembre, il gruppo decide di prendersi una pausa dalle esibizioni live, spostando la propria concentrazione e le proprie attenzioni sul materiale prodotto nel corso degli anni, in modo da svilupparlo e realizzare il primo album.
Sempre nel mese di Settembre, del 2014, la band, firma un contratto con la Muki Edizioni di Correggio. Inizia così una collaborazione con Stefano Riccò, che nel mese di Gennaio del 2015, al Dudemusic di Correggio, porterà alle registrazioni del primo full-lenght della band.
Arriviamo ad Aprile di quest’anno: “Il tempo si è dilatato, molti pezzi sono cambiati, il terreno della sperimentazione ha a volte vacillato, ma darà ora ottimi frutti. Il Bardo torna a parlare”. Con queste parole, L’Eco del Bardo è pronto ad uscire con il suo nuovo album.
L’album, uscito a Giugno di quest’anno, è intitolato, “Come Arrivammo Qui“.
“Come rappresenta la curiosità, l’interrogativo, il desiderio di sapere. Come rappresenta la soluzione, la descrizione, la risposta. Nella sua implicita ambivalenza risiede il fascino della parola stessa, la sua magia: nel momento in cui si domanda si fornisce anche la risposta. Come per la parola così per l’album. Il titolo offre una lettura diametralmente opposta. Domanda e risposta. “Come Arrivammo Qui” è un concept-album. Il tema è la ricerca interiore verso la definizione di un’identità. Sul piano reale la ricerca si traduce in viaggio. Due momenti vengono distinti. Prima e dopo. Inizio e fine. Domanda e risposta. “Come Arrivammo Qui” è questa dualità. Parla del viaggio. Parla della persona prima e della persona dopo. Parla della persona all’inizio e della persona alla fine. Parla delle sue domande e delle sue risposte.”.
Ad aprire le file, troviamo il brano “Il Dio Denaro“. Un pezzo che si basa su un solido arrangiamento Pop/Rock di stampo moderno, decisamente energico, mentre le linee vocali, affrontano tematiche mature che affondano le radici nei comportamenti della nostra società. Uno stile di canto che, a tratti, risulta di livello leggermente più basso rispetto alla sezione strumentale, apparendo quasi inadatto al pezzo.
Con le stesse tematiche, così come la band descrive il suo progetto, seguendo lo stesso percorso strumentale, L’Eco Del Bardo, propone la successiva, “Il Mio Riscatto“. Una canzone che assomiglia, per stile, anche se più “morbido“, allo stile dei nostrani Negrita, che il gruppo nomina come uno dei suoi numi tutelari.
Si prosegue con “Dopo Il Primo Passo“, un brano di stampo Rock-Melodico, dalle ottime atmosfere e ben curato sotto il profilo dell’arrangiamento. Anche le linee vocali, acquistano più sostanza e corpo rispetto ai brani d’apertura. Il livello di questa terza traccia è decisamente più alto rispetto ai precedenti. Brano che può essere identificato come la title-track, dove, nell’inciso e nella parte finale viene scandito il titolo dell’album.
“Sento Il Vuoto“, quarta traccia in scaletta. Un brano che sembra, purtroppo, per la tipologia di arrangiamento scelto, la fotocopia di diversi brani del Rock e del Pop di scuola italiana degli ultimi anni. Tecnicamente e a livello di songwriting, le capacità del gruppo non sono certo messe in discussione, ma a livello di “originalità“, il pezzo non presenta un sound proprio e un’impronta che possa essere attribuita alla sola band, seppur con le dovute influenze.
La successiva “Siddharta“, risolleva l’asticella e ritorna sul sentiero disegnato dalla precedente “Dopo Il Primo Passo“, riportando la proposta della band verso uno stile più personale. Stile che prosegue anche in “Londra“, sesta traccia dell’album, tornano anche gli echi presenti in “Il Mio Riscatto“. Una canzone dai ritmi più cadenzati e dalle melodie più ricercate ed eleganti e che prosegue la sua corsa anche nella successiva “L’Uomo Che Ora Sono“. Una scelta stilistica, che ripetuta per tre canzoni consecutive, potrebbe apparire inizialmente come una mancanza di idee e la scelta di proseguire in territorio sicuro, invece, ad un ascolto attento, risulta una trovata perfetta per marcare ulteriormente lo stile del gruppo.
Conclusione affidata a “Oceano Di Nuvole“. Canzone che torna a basarsi su un solido arrangiamento Pop/Rock di stampo moderno, decisamente energico, così come era stato per l’opener di questo album, senza però aggiungere o togliere niente al sound globale.
In sostanza, ci troviamo davanti ad un album maturo nelle tematiche, immediato, suonato con ottime capacità, ben composto, ma che presenta delle leggere sbavature che non permettono al disco di raggiungere il livello meritato.
TRACKLIST:
01. Il Dio Denaro
02. Il Mio Riscatto
03. Dopo Il Primo Passo
04. Sento Il Vuoto
05. Siddharta
06. Londra
07. L’Uomo Che Ora Sono
08. Oceano Di Nuvole
Flavio Ausilio – Voce
Davide Colli – Chitarra
Riccardo Sforzi – Chitarra
Federico Sforzi – Basso
Paolo Decaroli – Batteria
WEB:
YouTube: https://www.youtube.com/user/EcoDelBardoTube
Spotify: https://play.spotify.com/artist/08YoUCxMdCPVzegCMAkA9J
Facebook: https://www.facebook.com/ecodelbardo