Coloro che hanno buona memoria ricorderanno sicuramente, anche a distanza di quattro anni, di due realtà di cui ci eravamo occupati su queste pagine nel corso del 2014. Era il 9 Gennaio quando recensimmo per la prima volta su We-Rock una nuova formazione dedita ad una rielaborazione, in chiave contemporanea, dei suoni caratteristici New Wave e Post Punk in voga negli anni ‘80; quella band si presentava sulle scene con il nome Coldwave (http://www.we-rock.info/band-emergenti/coldwave-ritorno-agli-anni-80/). Pochi mesi dopo (nel mese di Ottobre dello stesso anno) faceva capolino sul sito una band che nata come naturale evoluzione del progetto Codwave, i Secret Sight (http://www.we-rock.info/biografie/secret-sight-grande-ritorno-una-nuova-veste/); band che ha iniziato il suo percorso realizzando in breve tempo l’album di debutto “Day.Night.Life” (Red Cat Records), registrato presso lo Studio Waves (Pesaro), sotto la guida di Paolo Rossi (già al lavoro con Soviet Soviet, Be Forest, Brothers In Law) e accolto positivamente dalla critica di settore (Mucchio Selvaggio, Rockerilla, Rockit fino a giungere sotto la Nostra lente di ingradimento). A seguito del tour promozionale dell’album (oltre 30 date fra Italia, Austria e Svizzera), la band si separa dal vocalist Matteo Schipsi, decidendo di proseguire come trio ed iniziando a lavorare al secondo disco, la cui produzione viene affidata alle mani esperte di Alessandro Ovi Sportelli (Prozac +, Baustelle, Diaframma, Zen Circus). Il nuovo album, intitolato “Shared Loneliness” viene rilasciato nel mese di Settembre 2017 per Unknown Pleasures Records (edizione CD) e Manic Depression Records (edizione Vinile).
L’album ci viene descritto come un album «di evoluzione e di maturità, che pur mantenendo vive le principali caratteristiche del sound della band che riesce a creare un nuovo approccio, aprendosi a soluzioni diverse a seconda delle sensazioni presenti nelle canzoni. La “solitudine condivisa” che dà il titolo al lavoro è elemento fondamentale di tutte le nove tracce, sovente intrise di un oscuro romanticismo ai confini con un certo gusto epico. I temi affrontati nelle liriche, spesso tramandate da un vissuto in prima persona, riflettono scenari di decadenza e alienazione così come di malinconia e speranza, penetrando il tessuto sonoro e legandosi perfettamente al potente flusso melodico dei brani. Il crudo post-punk degli esordi viene quindi rielaborato secondo un’ottica più meditata ed intimista, in cui a farla da padrone sono atmosfere e sensazioni, immagini e visioni di un realtà sofferta ma vitale.»
Il nuovo ambo del trio anconetano si compone di nove tracce più una bonus-track intitolata “The Fire” (presente nella versione CD dell’album) dove l’unione tra New Wave anni ’80 e il Post Punk si fa ancora più solida rispetto ai due lavori precedenti sia l’esordio dei Secret Sight che il loro ultimo lavoro come Coldwave, che già erano due album di un certo livello. La cosa che subito si sente, come già annunciato, è la crescita a livello compositivo e la maturità che il trio ha raggiunto nella ricerca di una sua impronta sonora sempre più personale. Già dall’iniziale “Lowest Point“, intro strumentale dove il comando viene lasciato nelle mani del synth che si rende unico protagonista di questa introduzione dai tratti malinconici e quasi romantici; intro che apre alla successiva “Stage Lights” con un’into di synth e basso molto suggestiva che sfocia in un riffing deciso e una ritmica energica e coinvolgente con qualche lontana eco che ricorda i The Cure in sottofondo ma che non riesce ad affossare lo stile personale del trio. Ottima la prova vocale che riesce ad essere convincente e trascinante. Molto più anni ’80 nell’arrangiamento è la successiva “Blindmind” che appare già più aperta e sognante rispetto alla ruvidezza della precedente così come “Fallen“, quarta traccia in scaletta, dove troviamo un cambio di registro, minimo, nella sua seconda parte dove il gruppo si lancia in una cavalcata quasi rockeggiante ma senza spostarsi da quelle che sono le caratteristiche fondamentali del proprio stile. Quest’approccio musicale tendente alla melodia e all’intimismo prosegue fino a giungere a “Over“, traccia numero sette della tracklist; traccia dai tratti più epici e diretti dove le basi del sound dei Secret Sight non cambiano ma vengono presentati sotto una luce più colorata musicalmente pur mantenendo il livello introspettivo dei testi e senza intaccarne gli argomenti, ma certamente questa traccia è molto diversa dalle precedenti e riesce ad avere anche un taglio più “epico“. Dallo stile “cinematografico” è la penultima “Surprising Lord“, dove melodie, voci, ritmi e chitarra raggiungono il loro massimo apice confezionando una canzone carica di emozioni e sensazioni contrastanti. A chiudere l’album troviamo “Sometimes” che prosegue sulla strada della canzone precedente incrementando ancor di più i tratti melodici di questo nuovo album in cui troviamo un contrasto ancora maggiore tra l’apertura sonora del suo arrangiamento e l’introspezione che traspare nel cantato (ottime le prove lungo tutto il disco sia di Cristiano Poli che di Lucio Cristino, al contempo chitarra e basso nonché autori delle trame di synth).
Un lavoro ottimo sotto ogni aspetto.
TRACKLIST:
- Lowest Point
- Stage Lights
- Blindmind
- Fallen
- Flowers
- Swan’s Smile
- Over
- Surprising Lord
- Sometimes
- The Fire (bonus-track – CD Edition)
LINE-UP:
Cristiano Poli – Vocals / Guitar / Synth
Lucio Cristino – Vocals / Bass / Synth
Enrico Bartolini – Drums
WEB:
Facebook: www.facebook.com/secretsight
Bandcamp: https://secretsight.bandcamp.com
Soundcloud: http://www.soundcloud.com/secretsight
Mail: secretsightband@gmail.com