Con una serata di gala fiume della durata di oltre quattro ore si è chiusa poche ore fa a Cleveland la cerimonia di introduzione nella Rock and Roll Hall of Fame, istituzione rock statunitense che quest’anno ha inserito nel proprio pantheon – tra gli altri – Red Hot Chili Peppers, Faces, Beastie Boys e Guns N’ Roses.
E proprio la band californiana di “Appetite for destruction”, che per l’occasione avrebbe potuto esibirsi nella propria formazione originale, occasione poi sfumata a causa della defezione annunciata solo pochi giorni fa da Axl, ha occupato quello che è stato inevitabilmente il momento culminante della cerimonia. Durante la presentazione del gruppo fatta da Billie Joe Armstrong dei Green Day, l’assente frontman del gruppo entrato nella storia grazie a hit come “Welcome to the jungle” e “Sweet child o’ mine” è stato sonoramente contestato dai seimila spettatori presenti in platea. «I cantanti sono pazzi, e io ne so qualcosa», ha cercato di sdrammatizzare il leader del trio pop-punk: «Axl è uno dei migliori frontman che abbiano mai toccato un microfono. Certe volte è necessario fermarsi e rileggere i capitoli passati della tua vita per essere capace di andare avanti…», ha dichiarato dal palco Armstrong, tra i “boo” del pubblico.
Altro assente di spicco (ma giustificato, essendo costretto a causa di una forte influenza ad osservare un periodo di riposo assoluto) è stato Rod Stewart, che coi Faces (anche sotto forma di Small Faces) ha vissuto nel 2012 la seconda introduzione nella Hall of Fame (la prima, come solista, fu celebrata nel 1994, sempre in absentia del protagonista): lontano dal palco, sempre per motivi di salute (ancorché più gravi di una semplice indisposizione), è rimasto Adam Yauch dei Beastie Boys, che non ha potuto accompagnare durante la serata i colleghi Mike D e Ad-Rock.
Tra gli altri insigniti dell’onorificenza ci sono stati i Miracles di Smokey Robinson, i Crickets (backing band di Buddy Holly), i Midnighters di Bill Haley, i Blue Caps di Gene Vincent e i Famous Flames, il gruppo che accompagnava la leggenda del soul James Brown: «Ho sempre pensato che i Miracles dovessero essere inseriti nella Rock and Roll Hall of Fame», ha fatto sapere Robinson, «Sono assolutamente entusiasta che questo sia finalmente successo».
Tra i live set alternatisi durante la serata, si sono segnalati quelli di Kid Rock, Green Day, Faces (che si sono esibiti pur senza Stewart, sostituito per l’occasione della voce dei Simply Red Mick Hucknall), Donovan e Red Hot Chili Peppers, presenti sul palco – come del resto già annunciato da tempo – con il nuovo chitarrista Josh Klinghoffer e non, come auspicato dai fan di vecchia data, con John Frusciante.