Dopo anni di immotivata assenza dall’Italia, tornano finalmente i finlandesi HIM con la loro unica tappa – sul nostro territorio – all’Alcatraz di Milano.
15 ottobre 2013 segna la data italiana del tour promozionale di “Tears On Tape” – “lacrime su nastro” – di cui abbiamo ampiamente parlato nella recensione qualche mese addietro .
Niente Sold Out e, l’irrefrenabile corsa dei fans nell’accaparrarsi i biglietti è stata del tutto inutile ma comprensibile, considerando l’assenteismo di Sua Maestà Infernale.
Alcuni fans erano già presenti fuori ai cancelli dell’Alcatraz dalla notte precedente. Durante le prime ore del mattino – a poco a poco – si è formata un’interminabile fila che ha invaso via Valtellina.
Con abbastanza ordine, rispetto ed educazione, i fans hanno trascorso il tempo che li separava dai loro idoli nel miglior modo possibile: giocando a carte, immortalando emozioni con le fotocamere e di tanto in tanto si intonava qualche brano.
Passeggiando al di fuori della transenna si percepiva il calore e la gioia dettata da anni di attesa ma anche tanta stanchezza, infatti i primi svenimenti non sono tardati ad arrivare.
Erano presenti fans di ogni età: si è intravisto anche qualche bambino e qualche viso nuovo.
I fans di vecchia data c’erano quasi tutti e gli HIM hanno fatto breccia anche in qualche “nuovo cuore” emotivamente coinvolto dalla loro musica, sulla scia degli ultimi due album un po’ più adatti alla mentalità italiana.
Ma scendiamo nel dettaglio.
L’alcatraz apre i cancelli alle 19.00 e, in breve tempo, ci ritroviamo tutti dentro e pronti a vivere forti emozioni, che per troppo tempo abbiamo soffocato.
A salire per primi sul palco sono i Caspian, che stupiscono positivamente la platea che resta letteralmente estasiata dalle loro chitarre per tutto il tempo, una mezz’ora/quaranta minuti circa di buona musica!
La magia della serata è iniziata da subito, nonostante la voglia di ascoltare gli HIM, molti si sono lasciati andare al ritmo dei loro brani strumentali da sonorità aggressive, graffianti e travolgenti: è stato impossibile restare fermi!
I cinque ragazzi del Massachusetts chiudono la loro performance con uno show che li ha visti tutti partecipare alla batteria, salutando poi il pubblico dell’Alcatraz con l’esecuzione di una melodia ritmata ai tamburi.
Più di mezz’ora circa per il cambio di strumentazione ed ecco finalmente apparire sul sottofondo di “Unleash the Red” per primo il simpaticissimo Gas, quasi nello stesso istante Linde, seguono Burton e Ville ed in ultimo Migè.
Si parte col brano estratto dal loro ultimo album, “All lips go blu”: i brividi pervadono la pelle da subito e il pubblico intona assieme al frontman Ville Valo il brano e alcuni, rapiti dal sound, simulano riff alle loro immaginarie chitarre.
Lo spettacolo è quindi iniziato e prosegue con “Buried Alive By Love” – brano storico della band finlandese – che ha dato la scossa giusta alla folla oramai in delirio, coinvolgendo tutti.
Continuano con “Rip Out the Wings of a Butterfly”, “Right Here in My Arms” e – finalmente un brano estratto da “Venus Doom” – “ The Kiss of Dawn” in cui possiamo godere maggiormente dei toni bassi toccati da Valo, qualche “gioco di voce” più interessante sul finale e di un Linde sempre impeccabile che ci regala un susseguirsi di brividi che si disperdono poi in un grande applauso a fine brano!!!
Sulla scia di “The kiss of dawn”, gli HIM attaccano con “I Will Be the End of You” portando con se un sound che rievoca brani inseriti in “Venus doom”.
(L’immancabile) “Join Me In Death” crea l’atmosfera dolce che viene subito interrotta dalla grintosa “Your Sweet Six Six Six”. Segue poi la strepitosa “Passion’s Killing Floor” e Linde continua a regalarci emozioni uniche con la sua ‘SG’ e la voce di Valo si porta sempre più verso tonalità basse, le sue tonalità tipiche che tanto adoriamo.
Torna ancora la dolcezza nella voce e nel sound con “Tears On Tape”, brano tratto dall’omonimo album.
Molti fans si fanno notare sventolando fogli con su scritto TOT in malachim. Con piacevole stupore il frontman se ne accorge solo quando si gira verso il pubblico, perché era di spalle ed impegnato con la sua Gibson nella parte ritmica iniziale.
Il concerto prosegue poi con “Wicked Game” (Chris Isaak cover) e “It’s All Tears” in cui forse si percepisce una lieve imperfezione vocale ma, siamo in un live e succede! Chissà per quale motivo poi Ville ripete “Ave satanas”.
Riaccende gli animi davvero, “Soul on Fire” e, in ultimo prima del gran finale, “Into the Night” e “The Funeral of Hearts”.
Gli Him chiudono il concerto con “When Love And Death Embrace” preceduta da una simpatica presentazione dei musicisti da parte di Ville Valo che, durante tutto il concerto, è apparso divertito, simpatico e sorridente.
Peccato che il concerto sia durato poco, 80 minuti circa, e che non siano stati inseriti brani di maggior spessore di cui il repertorio degli HIM è pieno e magari qualche scream impegnativo che è mancato soprattutto in alcuni pezzi, dove avrebbe potuto caricarli maggiormente di rabbia e disperazione. Non dimentichiamo che parliamo di una band che ha potenziale da vendere e quindi essere esigenti è quasi naturale!
Per il resto che dire: anche la simpatia – oltre alla professionalità – ha padroneggiato sul palco.
Non aggiungo altro, godetevi il finale…
Ringrazio Francesco Carlone per avermi concesso la pubblicazione della foto e Francesco Modolo per i video.
Deborah Daniele