Il progetto cremonese Pulvis Et Umbra nasce dalla mente del chitarrista Damy Mojitodka dopo lo scioglimento della band Phoneuria. La prima release della band è datata 2006 e rivela fin da subito la forte influenza di gruppi come Opeth, Anathema, Paradise Lost e Ministry. Un anno dopo Damy entrò il studio per registrare un secondo EP intitolato “Pure Longobard Noize” e per riportare un po’ di Thrash Metal e sonorità estreme al sound della band. Dal 2008 al 2010, Pulvis Et Umbra sono passati ad esibirsi live in tutto il Nord Italia ma anche Slovacchia, Austria, Svizzera condividendo il palco con bands come Blood Tsunami, Illidisposed, Suburban Terrorist, Cadaveric Crematorium, Obsidia, Septycal Gorge…
Dopo un EP di tre canzoni nel 2008, la band entra nuovamente in studio nel 2010 per registrare il primo full- length intitolato “Reaching The End” licenziato dalla Rising Records ma distribuito solo nel 2013 per l’etichetta Abwesend Records. Il secondo album, “Implosion Of Pain“, viene rilasciato nel 2014 e vede il cambio dell’identità di questo progetto, da band a one man band. Con questa nuova veste, nel 2015 l’artista intraprende un tour in Russia insieme ai Bloodshot Dawn, a cui seguirà un mini-tour in Svizzera e Germania aò fianco dei Chugger. Mentre iniziano i lavori al terzo full-lenght (“Atmosfear“), Damy e il suo live-sessionist vengono invitati ad esibirsi al Chefest 2016 in Sudafrica come opener per i blacksters polacchi Behemoth. Alla fine di un tour di spalla ai canadesi Skull First, Damy ritorna in studio per iniziare le registrazioni del nuovo EP “I Am Nature” (concept-album in cui si concentra la vendetta di madre natura contro l’umanità) che è stato rilasciato il 19 Febbraio 2019.
Una partenza che ha del romantico e dell’onirico ci accoglie in questo EP. “Gaia’s Birth“, brano che rappresenta la nascita della Madre Terra, di Madre Natura, è carico di effetti sonori e melodie che attirano, supportato da un lavoro di chitarra di un certo livello, forse un poco troppo lineare e ripetitivo ma comunque adatto per mettere subito in risalto il concept contenuto nelle cinque canzoni di questo lavoro. L’assenza di una band a supporto in questo caso specifico si fa notare e la successiva “I Am Nature“, la title-track, fatica a decollare e l’omogeneità tra chitarra e ritmica non è delle migliori mentre il cantato sembra quasi remare contro e si fatica a cogliere le parole all’interno del growl delle vocals. Intermezzo sulla scia del brano iniziale rappresentato da “Inheritance Of Self Destruction” che ripone l’accento sugli aspetti positivi di questo EP ma la cui opera viene messa in ombra dalla coppia finale formata da “Architects Of War” e “Absence Of Sun (Gaia’s Revenge)” che se pur portando degli spunti interessanti nei rispettivi arrangiamenti non lasciano particolari emozioni e la matrice Deathcore si fa più pressante e opprimente.
Un EP che si rivela pieno di falle, incentrato su un filo narrativo di tutto rispetto ma che musicalmente non viene sviluppato nel migliori dei modi, due tracce dal sapore Ambient e Atmospheric mischiate a un Death Metal come abbiamo visto vicino al ‘core mal si amalgamano e non rilasciano il giusto coinvolgimento, gli inserimenti più aperti e melodici regalano degli spunti ma non vengono sfruttati a dovere. Il cantato non si dimostra pienamente adatto all’impronta strumentale e porta a cadere pericolosamente l’intera prova vocale. Si percepisce anche un leggero livello di “piattume” nel passo dei brani più prettamente Death; le canzoni appaiono come slegate musicalmente e il concept generale ne risente. Molti spigoli sono ancora da smussare.
TRACKLIST:
- Gaia’s Birth
- I Am Nature
- Inheritance Of Self Destruction
- Architects Of War
- Absence Of Sun (Gaia’s Revenge)
LINE-UP:
Damy Mojitodka – All instruments / Vocals
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