Mávros Vomós – Il debutto della one-man-band Hypogeum

Il progetto nasce negli ultimi mesi del 2016 con l’obiettivo di proporre un Post Black Metal con influenze che spaziano dal Drone al Drone Doom Metal, Noise Drone Metal, Atmospheric Black Metal, musica Dark Ambient, Musica Sperimentale al Prog e al Jazz .
Hypogeum è una one-man-band composta dal polistrumentista, cantante e produttore Bez Emiliano (chitarrista nella Folk Metal band bellunese M.A.I.M.). Al progetto hanno partecipato anche altri musicisti; nell’EP di debutto “Mávros Vomós” hanno infatti partecipato Mattia Fistarol dei Dite in qualità di cantante per le voci pulite e Dario Scussel degli Xfilia in veste di co-arrangiatore delle ritmiche. Le band che più hanno influenzato il sound di Hypogeum sono: Agalloch, Alcest, Woods of Desolation, Mare Cognitum, Ossific, Batushka, Sunn o))), Boris, Bong, Earth, Ne Obliviscaris, Death. Per quanto riguarda la sezione poetica del progetto musicale, le influenze presenti nei testi comprendono: Luigi Pirandello, Italo Svevo Gabriele D’ Annunzio.

L’EP si compone di quattro tracce e l’apertura delle danze viene affidata a “Prelude To An Insane Real Story“, brano che pone subito in luce le atmosfere funeree e soffocanti che regnano incontrastate all’interno di questo EP. Il sound presenta sia un’impronta orientata al DSBM (Depressive Suicide Black Metal) fortemente distorta che una vena melodica che accentua la forte malinconia del brano, tutto mischiato in un unico tappeto melodico decisamente riuscito, anche se, ad un primo ascolto, nonostante le chitarre risultino ben amalgamate, ritmicamente, specialmente per quanto riguarda la batteria, sembra che i pattern remino contro andando fuori tempo. Il risultato è comunque ottimo. Di tutt’altro avviso la successiva “Ashes“, dove l’aria pesante del brano d’apertura viene ammorbidita, almeno in parte, dalla scelta di passare dal Depressive al Post Black Metal con una forte vena melodica data dalle chitarre semi-acustiche e dall’uso dosato di riffs distorti e vocals in scream, sostituite quasi totalmente da vocals in clean. A differenza della precedente, non si sentono stonature da parte della ritmica e tutto scorre in maniera fluida. Il duo conclusivo formato da “Endlessfight” e “A Funeral For The Humanity“, ripone l’accento su un sound distorto in pieno stile Black, sulfureo con chiari rimandi al Doom ed echi Ambient. Vengono riproposte, nel primo brano citato, “Endlessfight“, come in “Ashes“, il connubio tra scream clean per le linee vocali e l’unione tra parti semi-acustiche (nelle quali fanno capolino anche brevi incursioni Jazz) ed elettriche (con piccoli echi Prog) che mantengono ben in evidenza l’impronta principale del suono di questo neonato progetto; mentre la conclusiva “A Funeral For The Humanity“, breve traccia di poco più di un minuto, che si presenta come una rapida cavalcata elettrica dai suoni molto distorti e venata di una forte malinconia che si accentua e cresce rapidamente fino a dissolversi nel lento finale. Una conclusione forse un po’ troppo affrettata che avrebbe meritato anche solo un minuto in più e che trattandosi di un pezzo strumentale, avrebbe potuto evidenziare ancor di più le capacità compositive della mente dietro a questo progetto.

“Sing with me this doggerel song, burn the tree in the name of the Lord. Let the prayers burn in hell, Devil’s child is he who dreams on!”

TRACKLIST:

  1. Prelude To An Insane Real Story
  2. Ashes
  3. Endlessfight
  4. A Funeral For The Humanity

LINE-UP:

Emiliano Bez – All instruments / Vocals

Mattia Fistarol – Clean-vocals

Dario Scussel – Bass / Drums

WEB:

Facebook: https://www.facebook.com/Hypogeumproject/

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