Oltre al mondo sempre più in espansione delle band emergenti nel nostro Bel Paese, anche l’universo dei cantautori è in espansione.
Cantautori come Marco Da Rold.
Le origini di Marco Da Rold risalgono al 1975, anno della sua nascita.
Da sempre appassionato di qualsiasi forma d’arte surreale, grottesca e umoristica comincia ad addentrarsi nel mondo musicale come cantante e polistrumentista.
Dopo l’esperienza con due band (dal 1996 al 2008) decide di cominciare una carriera solista; dopo alcuni demo di assestamento produce finalmente il primo vero album chiamato “Crumbs”
L’album in questione contiene brani scritti tra il 2011 e il 2013 e due cover di brani comedy del passato.
Principalmente una sorta di concept album basato sulle gesta del personaggio principale: Sir Crumb.
Nel Gennaio 2014 è la volta di “Canyon On The Shelf” secondo album, composto da 9 brani originali ed una cover.
Canyon On The Shelf è un album dal sound molto particolare, arricchito di elementi etnici, mantenendo sempre lo humour e le caratteristiche melodiche (e pop) presenti nel DNA dell’artista.
Anche qui, come nel primo lavoro, tutti gli strumenti sono suonati da Marco, con qualche aggiunta di backing vocals femminili.
L’album si apre con The Archetypes Did Know Each Other e subito si viene colpiti dalla ricchezza e dalla ricercatezza di cui si compone il sound dell’album. Si ha come l‘impressione di venir catapultati in un mondo onirico, ricco di colori e sfumature con sottili rimandi alla psichedelia anni ’60.
Canyon On The Shelf, seconda traccia dell’album, si apre con un’interessante riff chitarristico che ci accompagnerà per tutta la durata della canzone. un brano dai tratti delicati, con echi che riportano ad ambientazioni country con echi di rock melodico.
Ice Eyes, invece, porta all’orecchio di ascolta un timbro più anni ’70, quasi funky.
The Boiling Way, la quarta traccia dell’album, si presenta come un brano con degli echi blues e psichedelici che possono ricordare tanto i Pink Floyd tanto i Doors, nonostante un intro quasi da disco music anti-litteram.
Brynner, pura melodia ed eleganza!
Alì Baba’s Camel, una canzone che ispira simpatia e che mette subito allegria.
In Jeeves The Bull, ritroviamo nuovamente quel timbro anni ‘70 e vagamente funky.
Green Painted Coast, caratterizzato da energici giri chitarristici, ritmo ed immediatezza.
Ode To X (Iron Fist), anche in questa traccia si viene colpiti dalla ricchezza e dalla ricercatezza dei suoni. Un brano di spinge a battere i piedi e le mani al ritmo della musica.
Si chiude col brano Strange River, dove tutte le caratteristiche e le sonorità dell’album si amalgamano insieme fino a creare un suono ancora più particolare e pieno di emozioni diverse.
Nota di merito alla voce di Marco: carica, calda e molto espressiva.
OTTIMO LAVORO!
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