Quest’oggi vogliamo occuparci di un disco particolare, lo split-album “Teschi Ossa Morte“. À Répit, Inféren, Malauriu e Vultur uniscono le forze per creare cinquanta minuti di puro Black Metal old-school. Il disco vedrà luce sotto forma di vinile 12″ limitato a trecento copie grazie ad una co-produzione fra le band e numerose etichette italiane coinvolte nel progetto (Black Tears, The Triad Rec, Southern Hell Records, Ira Aeterna, Masked Dead Records, Nebelkorps, The Last Step Distr.). Quattro gruppi noti del nostro panorama undeground: À Répit (répit sollievo in francese) si riferisce ai santuari alpini cattolici dedicati ai rituali di “rinascita” per i bambini nati morti per poter battezzare e salvare le loro anime. Progetto inizialmente nato come one man band da Gypaetus, successivamente il progetto si consolida come duo con l’arrivo di Skarn. Il primo singolo della band “Mont Maudit” esce nel 2017 nella compilation Black Metal Italiana “Echoes of Nihil Vol. 2“. Nel 2018 arriva il full-length “Magna Leggenda” uscito per Vacula Productions che ottiene buoni riscontri sia in Italia che all’estero. Le tematiche riguardo la montagna, le Alpi e la natura. Inféren (Inferno in dialetto bergamasco) si formano nel 2011, lo stesso anno rilasciano un Demo e nel 2013 uno split con Wolfpack Legacy. Nel 2018 per Vacula Productions esce il full-length “Inféren” con la partecipazione di Abibial (Imago Mortis) come special-guest. La band tratta tematiche di morte, pestilenza e apocalisse. Il progetto Malauriu (cattivo presagio in dialetto siculo) nasce nel 2013 come trio Black Metal fondato dal leader Schizoid. Nel 2014 esce l’EP di debutto “Presagi Di Morte” cantato in italiano e dialetto siculo. Dopo vari cambi line-up, diversi split e apparizioni in compilation e un mini-CD oltre varie collaborazioni con artisti della scena underground italiana la band si consolida con l’entrata in formazione di A. Venor alla voce e S.T. al basso. Nel 2018 esce “Morte“, EP dalle sonorità molto estreme e cantato in inglese. La band tratta tematiche di morte, esoterismo e leggende legate alla sicilia. Vultur (dal latino avvoltoio) è un progetto che nasce nell’aprile 2005. La band vanta all’attivo due full-length, un live-album e numerosi Demo, compilation, EP e split. Nel 2018 i Vultur volano in Cile per un tour con i leggendari Blasphemy. La band definisce il proprio sound «Sardinian Occult Black Metal». I testi sono in dialetto e trattano leggende e occultismo legato alla Sardegna.
Apertura delle danze affidata a due brani firmati À Répit: “Ventre Di Lupo” e “La Roccia Di Jean Grat“. Due brani che una smaccata tendenza melodica; il primo giocato su arpeggi di chitarra, flauti dal gusto Folk / Medioevale, Synth appena accennati e voci lontane molto evocative che si mischiano ad un’impronta Black anni ’90 distorta nel guitar-working e cadenzata nelle ritmiche con uno scream acido e mantenuto in secondo piano rispetto alla strumentazione. Il secondo brano presenta il medesimo stile Black vecchia scuola miscelato con interventi di chitarra melodici a supporto che interrompono la linearità dell’arrangiamento; meno articolato del brano precedente, fatta eccezione per un intermezzo corale che sa di arcaico e ritualistico, ma comunque incisivo. Proseguono nella conduzione del viaggio “Volti Di Pietra” e “Descensio Ad Inferos” degli Inféren. Due brani più diretti e immediati, senza particolari soluzioni che uniscano soluzioni Folk o interventi melodici. Due pezzi lineari che percorrono il medesimo percorso nella struttura degli arrangiamenti e nella scelta delle linee vocali. Ottima la resa dei testi in italiano per le tematiche della band. A portarci verso le battute finali spetta ai Malauriu con “Narcotic Cult” e “Sacramentum“. Puro Black Metal anni novanta senza fronzoli, votato alla velocità e all’aggressività. Altre parole risulterebbero inutili. Chiusura affidata all’unico brano a firma Vultur: “Animas Dannadas“. Traccia più corposa in quanto a durata dell’intero split. Una suite Black che impatta contro l’ascoltatore gettandolo al suolo, costellata di repentini echi melodici nelle chitarre che limitano la linearità suggerita dalla ritmica e rendono più movimentato l’intero brano. Brano costruito inoltre su cambi di tempo improvvisi e assoli penetranti con una foggia tecnica di buona fattura. Traccia finale complessa che richiede più ascolti per essere colta pienamente.
Split-album che ci porta all’interno di quattro realtà underground della Scena Estrema italiana facendocene apprezzare il sound, le soluzioni e i testi.
TRACKLIST:
- Ventre Di Lupo (À Répit )
- La Roccia Di Jean Grat (À Répit )
- Volti Di Pietra (Inféren)
- Descensio Ad Inferos (Inféren)
- Narcotic Cult (Malauriu)
- Sacramentum (Malauriu)
- Animas Dannadas (Vultur)
LINE-UP:
À Répit:
Gypaetus – Guitars / Bass / Lyrics
Skarn – Vocals / Synth / Drums
Inféren:
Enyalios – Vocals
Al Azif – Guitars
Eihort – Bass
Schins – Drums
Malauriu:
A. Schizoid – Guitars
A. Venor – Vocals
S.T. – Bass
R.C. Drums
Felis Catus – Keyboards
Vultur:
Attalzu – Vocals / Guitars
Luxferre – Bass
Vorago – Guitars
L.B. – Drums
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